Cronache da una scuola allo stremo

Godere tra le macerie

E così ho preso queste 5 ore…

Oggi provavo a calcolare lo stipendio netto, ma nel contratto dev’esserci un errore perché riporta la RAL di una cattedra piena, così non ho proprio molti riferimenti per fare i conti. Online dei colleghi dicono 500€, che avrebbe senso. 

Bene. 

Io con 500€ non pago il mutuo.

“Eh, ma poi ti entreranno altre cose, vedrai”.

Può darsi, io in ogni caso sto rispondendo a quel che esce, ma non mi sento tanto tranquilla lo stesso. Allora mi invento altre cose, provo a prendere la strada dei bandi, delle call, provo a capire chi organizza e tiene le formazioni. Tutte cose che avevo in mente di fare in ogni caso finita l’università. 

Studiare è la cosa che ancora non riesco a fare, sono troppo tesa, troppo assente a me stessa. 

Oggi ho passato la giornata così, visto che il CPIA a quanto pare non aveva bisogno di me. 

Solo alle sei, quando ormai avevo esaurito la forza di combattimento e le idee sensate, sono uscita in giardino. 

Non me ne ero accorta prima, ma oggi dev’essere stata una di quelle tiepide giornate di settembre, dove il sole è ancora caldo, il cielo terso, ed ogni cosa intorno organizza gli ultimi preparativi per l’autunno. Almeno ora, che sto qui a scrivere sulla mia poltrona da esterno (15€ al mercatino dell’usato), è proprio una di quelle giornate.

E all’improvviso sento le spalle che si lasciano andare.

Saggia cavalletta venutami in soccorso oggi.

500€ non bastano alla banca per lasciarmi la casa.

Va bene.

Ci sarà sempre un altro giardino, un’altra casa dove rifugiarsi (per fortuna tanta gente mi vuole bene) e una giornata di settembre con le ombre lunghe e il sole dorato alle sei di sera. 

Quello che invece non avrò mai più, è questo momento qui, questo momento preciso, in questo posto, in questo momento. Questo esiste solo adesso. Potrei averne dieci di lavori e potrei possedere miliardi, resta il fatto che questo istante mi scivolerà sempre tra le dita. 

A tuttə lə colleghə là fuori che come me si stanno chiedendo come pagheranno la propria vita domani: siamo esseri umani con l’enorme privilegio di questo tempo presente, di questa luce, di questa aria e di questa vita.

Dovremmo ricordarci più spesso che lo scopo di tutte le nostre fatiche è goderne.

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